WordCamp Roma. Dicembre 2017.

Quante cose occorre conoscere per poter scrivere sul web? Beh, apparentemente solo quelle di cui si vuole parlare! Qual’è l’aspetto più bello di internet se non la sua universale e democratica accessibilità a chiunque voglia mettersi in contatto con gli altri, raccontando ciò che sa e che ha desiderio di condividere?

Poi accade che un bel giorno, un pinco pallo come me che ha voglia, appunto, di raccontare al mondo ciò che del mondo vede coi suoi occhi e sente sulla propria pelle, decide di partecipare al WordCamp di Roma, per conoscere di più del mezzo che utilizza per trasmettere il proprio messaggio.

Un veicolo, del resto, è quantomeno indispensabile, se si vuole entrare in contatto con una community globale, e la piattaforma scelta per ospitare le proprie storie diventa allora il fido compagno dell’arte di raccontare, aggiornata ai canoni del nuovo secolo.Accade a questo punto che il pinco pallo, pieno d’amore per la propria idea di raccontare e condividere, ma digiuno di competenze informatiche avanzate e ignaro dell’immensa costellazione di persone, aziende e dinamiche che ruotano attorno al mondo della creatività digitale, ascolta improvvisamente dei ‘comandamenti’ sul content marketing da Rodolfo Melogli, o di come Nando Pappalardo ha saputo intuire le potenzialità del blog per far risorgere un business altrimenti destinato al fallimento, o ancora di quante teste si impegnano giorno e notte per creare un nuovo plugin che renda più fruibili, funzionali o accattivanti i contenuti di un sito web, o di come si muove la pubblicità sul web in funzione del traffico che un sito riesce ad attrarre, e ancora tante altre preziose notizie che spalancano gli occhi su quanto ampio, complesso e sofisticato può essere il canale su cui si è scelto di riversare il risultato della piccola idea da cui si è partiti.

Un’utile, o forse indispensabile consapevolezza, che si può alimentare seguendo certe persone sui social o i numerosi siti che parlano di content marketing, SEO, e via discorrendo.

Col beneficio, auspicabile, di non distaccarsi troppo dal punto di partenza, semplice e romantico: ho vissuto, ho visto e compreso qualcosa, e voglio trasmetterlo al prossimo che seguirà la stessa strada.

In questo senso, è ancora la storia a fare la poesia!

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